Manutenzione diecast

Alfa Romeo

Il metal fatigue è un problema con cui prima o poi tutti i veri collezionisti si devono scontrare, (colpisce infatti statisticamente un pezzo ogni 100) e consiste nel fatto che molti modellini in scala 1:43 sono in zamak, un metallo che in sostanza è una fusione di zinco (tra il 93 e il 95%) alluminio (3%) e rame (tra il 2% e il 3%) e che a lungo andare si sfalda. Il problema si crea nel momento in cui, all’interno della fusione, ci sono tracce di piombo o cadmio: si viene a creare così una reazione che porta lo zamak a perdere piano piano le sue caratteristiche. In alcuni casi, in modelli molto vecchi, sono stati colpiti anche le auto in scala 1:18.

Il metal fatigue può emergere in due maniere diverse: con delle piccole crepe su cui è possibile intervenire con un piccolo restauro oppure con una deformazione in allungamento, in questo caso molto spesso non si può più intervenire. Se dopo trent’anni i pezzi della vostra collezione non hanno subito modifiche dovute al metal fatigue, allora l’avrete scampata, anche se ci sono altri fattori che potrebbero rovinare i vostri modellini, ad esempio la luce del sole e il caldo.

Il consiglio è di controllare periodicamente la vostra collezione, così in caso vi accorgiate del problema potrete intervenire tempestivamente, e di non acquistare pezzi in cui vi accorgiate dell’esistenza di questo problema perché con il tempo tende a peggiorare. Sarebbe opportuno conservare i modelli in una teca arieggiata, non esposta direttamente alla luce solare e maneggiarli con appositi guanti, in quanto anche il grasso della pelle tende a depositarsi e rovianre il lucido delle vernici.

Ecco dove il problema del metal fatigue si è presentato più frequentemente: nei pezzi della Solido e della Marklin, molti Mercury (prima serie), alcuni furgoni della PM (Pressomeccanica). Molto meno colpisce i Toolsieloys, i modelli Nigam e Zax e alcune moto della Mignon-Model.